31 dicembre 2011

top ten dischi 2011

Un po' frettolosamente mi dedico al futilissimo passatempo di stilare la classifica dei dischi da me più apprezzati in questo trascorso 2011. Pronti, via!



01 - Rival Sons - Pressure and Time
Ascoltato fino allo sfinimento. Ok, non c'è niente di nuovo, ma disco che si ascolta in loop e che non stanca mai.

02 - Foo Fighters - Wasting Light
I Foos sono tornati alle origini, recuperando l'anima più grezza e rocchettara. Potente e convincente.

03 - Caparezza - Il Sogno Eretico
Michele Salvemini conferma tutto quanto fatto di buono fino ad ora e prosegue nel suo percorso ironico/dissacratorio.

04 - Battles - Gloss Drop
Bravi bravissimi. Un disco meravigliosamente ipnotico che ti avvolge e ti martella nel cervello.

05 - the Black Keys - El Camino
Giunto sul filo di lana, un disco orecchiabile ma non banale e che non stanca mai. 

06 - Social Distortion - Hard Times and Nursery Rhymes
Sono arrivato solo quest'anno ai SD e mi sono piaciuti subito. Disco rock dell'estate passata.

07 - Selah Sue - Selah Sue
Bellino, non c'è che dire. Disco reggae-pop dalle sonorità retrò con voce calda e un po' ruvida.

08 - Joan as a Police Woman - the Deep Field
Atmosfera intima e sensuale come solo lei sa fare. Disco che ti parla dritto ai sentimenti.

09 - Fatoumata Diawara - Fatou
Anche questo un disco dell'ultimo mese. Sussurrato, delicato e un po' malinconico. Dall'Africa con amore. E convinzione.

10 - Young the Giant - Young the Giant
Un bel disco d'esordio. La formula è quella dell'indie-rock, ma il risultato è piacevole e non scontato.

25 dicembre 2011

24 dicembre 2011

wishlist

Ecco una lista dei regali che mi piacerebbe ricevere a Natale e che non riceverò mai. Soprattutto perché sono tutti regali un po' costosi, che vanno oltre al "pensiero" simbolico. Quindi la scrivo non so neanch'io perché. Giusto per divertirsi un po'.

La Diavoletto.
Il terzo concerto con la band dei papà dell'Asilo mi ha fatto tornare la voglia di suonare la chitarra. E non mi dispiacerebbe un giorno possodere la mia prima chitarra elettrica. Tra tutte, la mia preferita è la Gibson "Diavoletto", o nera o rossa. Quella di Angus Young, per intenderci.






Una chitarra acustica bella.
In alternativa alla diavoletto mi accontenterei anche di una chitarra acustica un po' bella. Come non ne ho mai avute, per esempio. Lunedì, al concerto di Natale, ho suonato la Takamine elettrificata di Antonio e mi sono divertito un bel po'. Anche questa dritta nel cestone dei desiderata.






Una maglia da calcio.
Ho una vera e inutile passione per le maglie da calcio. Cioè, non sono come gli inglesi che vanno in giro con la maglia del Celtic o robe così. Semplicemente mi piacciono come oggetto e, perché no, indossarle anche durante le partite a calcetto del lunedì sera. Casomai vorreste regalarmene una (nonostante costino uno sproposito), tranne quelle a righe verticali (tipo Juve o Milan), mi piacciono tutte.




La Wii.
Avete mai giocato con la Wii? Una volta che cominci non ti fermeresti più. Voi mi direte: ma quando ce l'hai tu il tempo di giocare con la Wii? In effetti non ce l'avrei mai. E poi le mie figlie se ne impossesserebbero con quei giochi orribili dei cuccioli o quelle cagate lì. Ma la Wii rimane comunque uno di quegli oggetti che vorrei, anche se sarebbe di quasi nulla utilità.





Il casco per Anita.
Sei io entrassi in casa con un casco da scooter per Anita, Dalia mi divorzierebbe. Lei ha il terrore che io faccia un incidente. Ma proprio di quelli mortali. Quindi rimane uno di quegli oggetti che vorrei comprare ma non farò (temo) mai. Però il casco-coccinella è troppo carino, dai? Non lo comprereste anche voi?






Un viaggio.
Se proprio proprio volete farmi un regalo e volete andare su un regalo sicuro che non passa mai di moda, come una cravatta al papà o le creme corpo per le donne, comprate due biglietti aerei per una qualsiasi destinazione (meglio le grandi capitali come Londra o Berlino, toh!). Mi fareste molto felice. Non c'è niente come un viaggio per farmi staccare la spina dalla quotidianità e farmi stare bene.




E voi? Quali regali chiedete a Babbo Natale?

23 dicembre 2011

dens àuz

Ieri sera c'è stato il saggio di danza di Anita.
È stata un'esperienza a dir poco comica, con Anita, che non ha mai ballato in vita sua se non in questi ultimi due mesi (ma chiamarlo "ballo" è un'impresa) che era la più grande e - sembrava - la più sicura del suo gruppetto di coetanee.

Quindi abbiamo assistito a scene da sceneggiature di quart'ordine, con bambine immobili, una che scontra dentro l'altra, e cose così. Ma è stato comunque emozionante. Brava la mia gnoma grande.






in foto: Anita (truccata da gattino) ed Elena, a fine saggio.

15 dicembre 2011

sovraffollamento prenatale

Ogni anno si ripropone lo stesso scenario. E ogni anno mi chiedo: ma perché bisogna fare tutto "entro Natale"?
Da fine novembre in avanti la gente è presa da un attacco di "Facciamo una cena prima di Natale? Ci vediamo prima delle vacanze? Riusciamo a organizzare un aperitivo prima di Natale?" e via dicendo. La mia domanda è semplicemente questa: perché? Perché dobbiamo vederci entro il 25 dicembre se non ci vediamo da un anno o, chessò, da settembre? Che senso ha? Non puoi aspettare 15 giorni e ci vediamo a Gennaio?

Il calendario che precede il Natale è una via Crucis di impegni. Dalla festa dell'asilo alla cena aziendale, una serie di appuntamenti imprescindibili, che minano la salute di ogni uomo sano di mente. Senza contare gli impegni lavorativi (il classico "il cliente lo vuole vedere prima di andare in vacanza") e l'incubo dei regali di Natale, che sono altri due generatori di pallini rossi in agenda.

Ma quello che più mi sconvolge è la "agenda" di Anita: festa dell'asilo, spettacolo dell'asilo (non sono la stessa cosa, eh!), saggio di danza, festa in parrocchia e chi più ne ha più ne metta. Noi abbiamo un calendario "di famiglia", dove ad ogni giorno corrispondono 4 caselle, una per ogni membro del nucleo familiare. Beh, la colonna di Anita fa spavento. È di gran lunga la più impegnata di tutti.
E quando comincerà anche Elena con ailo, inglese, danza, ecc?
Non ci voglio neanche pensare.

14 dicembre 2011

al telefono

È un paio di giorni che mi ritrovo a girare per la città nelle prime ore della mattina e una cosa che mi colpisce parecchio è il numero di persone che vedo parlare al cellulare già dalla mattina presto. Fateci caso anche voi: che siano in macchina o fermi al semaforo, c'è tantissima gente che parla al cellulare. Mi chiedo: ma con chi state parlando alle 7,30 di mattina? E soprattutto: di cosa cazzo parlate al telefono tutto il giorno?

13 dicembre 2011

temporary co-blogger

Vista la mia latitanza dal blog, l'amico Ale ha deciso di scrivere un post per me, esasperando una mia peculiarità: la "casalinghitudine". Il risultato l'ho trovato esilarante. Ve lo copio/incollo qua sotto.

Come avrete capito, a casa sono io che non porto i pantaloni. E quindi, nonostante sia stressato dal lavoro, quando arrivo a casa, mi rilasso da una parte giocando/insegnando a vivere con sani principi morali alle gnome, dall'altra facendo la donna di casa. La cucina è il mio regno. Anche a stirare non me la cavo male, ma questo sarà l'argomento per un altro post. Stiamo sul pezzo. La cucina è il mio regno, dicevo.
A casa di mia moglie (mica è mia!) e delle mie figlie, la cucina è sempre in ordine, a parte quando cucino con le gnome. Sono disposto a dormire mezz'ora in meno, ma quando mi corico la cucina dev'essere in perfetto ordine. Ma, se a casa riesco tutto sommato a tenerla sotto controllo, a lavoro, dove abbiamo uno spazio all'americana, per intenderci, per il caffé e gli spuntini, è un problema che paradossalmente, rischia di mandarmi fuori di testa.
Spesso sono stupito di quanto poco educate riescano ad essere le persone. Briciole in giro dappertutto, tazze, bicchieri, coltelli, cucchiaini non lavati, vassoi che, pur di non essere l'ultimo ad usufruirne, cosa che obbligherebbe a compiere l'enorme sforzo di gettarlo nella pattumiera, rimangono con una parte infinitesimale del dolce/focaccia/pizza or whatever, bottiglie senza tappo, il cucchiaino della zuccheriera sparito, sporco dappertutto, fino ad arrivare alle famose "caccole" di caffè nello zucchero, elementi che sottintendono il fatto che una persona abbia preso il cucchiaino adibito alla zuccheriera, abbia versato lo zucchero nel suo caffè toccando il caffè stesso, per poi re-immetterlo nella zuccheriera, creando quelle schifose palle di misto caffèzucchero.
Vi giuro che devo ricorrere perennemente alla mia solida e verificata ISO14000 pazienza zen, per non compiere una strage.

01 dicembre 2011

chiuso per suevele

Ci sono negozi che, per quanto mi riguarda, potrebbero chiudere istantaneamente. E non sto parlando di mancato utilizzo, perché è ovvio che non entrerò (forse) mai in una merceria o in un parrucchiere per signora.

Sto parlando di esercizi commerciali che non incontrano proprio il mio gusto,  e di cui depreco anche un po' l'esistenza.

• i vari "vendo/compro oro"
• le agenzie immobiliari
• le pizzerie al trancio (quelli con la pizza alta, per intenderci)
• le profumerie
• le grandi marche di abbigliamento (Hermes, Gucci, ecc)
• le gastronomia/rosticceria (ma non le pollerie, sia chiaro!)
• i ristoranti giapponesi e sushi bar
• gli antiquari


to be continued

23 novembre 2011

niente più cioTTolato

Oggi è l'ultima seduta di logopedia di Anita. Anche se molti dei nostri amici o parenti non se ne sono accorti, fino a poco tempo fa Anita aveva un piccolo problema, ovvero non riusciva a pronunciare le consonanti gutturali.
In pratica: la C e la G dure erano sostituite da T e D. Non se ne accorgeva quasi nessuno quando lei parlava, se non quelli un po' più attenti.

Dalia ed io abbiamo deciso di intervenire su questo problema prima che la bimba cominciasse le elementari e, come dicevo, oggi è l'ultima di dieci sedute che la bimba ha compiuto, con una dottoressa specializzata in questo campo.
In realtà dopo 5 sedute la cosa era già risolta, però abbiamo pensato che era meglio compiere il ciclo fino in fondo, per scongiurare "ricadute".

La cosa divertente è che Anita, dopo le prime due/tre lezioni, aveva cominciato a sostituire la T e la D anche in parole dove non c'era bisogno. Del tipo che ad Halloween aveva detto "oggi mi vesto da sCrega". Un eccesso di zelo.

Ciò che importa è adesso Anita parla bene. Cioè: lo faceva anche prima, ma adesso lo fa al 100%. L'unico problema è che i nostri amici più stretti, che hanno figli che magari non pronunciano la R o hanno la S con la zeppola, adesso iniziano a preoccuparsi. E noi, ai loro occhi, siamo i super esperti della materia. "Ma secondo voi quando dovremmo intervenire?" "Senti un po' come pronuncia la R. Dobbiamo iscriverlo anche noi", ecc.



in foto lo spettacolino di qualche giorno fa: Anita suona la chitarra (più o meno) ed Elena balla

22 novembre 2011

galline e dinosauri

È uscito il nuovo disco dei Chickenfoot.
E questi chi sono? direte voi?
Mi affido a queste parole testuali di Alessandro, per farvi capire quantomeno il genere musicale.

"beh del resto è un supergruppo. diciamo che sta per diventare l'attività principale pure per chad smith, visto che i RHCP sono degli ectoplasmi.
AOR classicissimo, con musicisti con le palle esagonali, che però non si fanno le seghe sui manici. poi a me la voce di hagar è sempre sempre sempre piaciuta. tra l'altro su sto disco ha lavorato un minimo sui testi, ce ne sono un paio quasi politici.
la mia preferita è come closer. una ballad super classica con un assolo da vero silver surfer satriani."

Poi, detto tra noi, io preferisco i pezzi "tirati", alle ballad. Ma comunque penso abbiate capito di cosa si tratta. Disco consigliato.

13 novembre 2011

Pietro

Gioci dei ruoli, insieme alle bambine.
Un grande classico: tu sei il papà, io sono la mamma, eccetera.

"E io?" chiedo alle due gnome
"Tu sei nostro figlio" dice Anita
"Ok, e come mi chiamo?"
Elena interviene: "Pietro"
e io: "Pietro?"
Lei ci pesa un po' e spara: "sì, Pietro Prezioso"

da morir dal ridere.

12 novembre 2011

liberi tutti

Finalmente è arrivato il giorno. Finalmente Berlusconi si è dimesso da Presidente del Consiglio.
Un ruolo che in un paese civile non avrebbe mai ricoperto, in quanto mafioso, corruttore, puttaniere e tanti altri epiteti per cui ne basterebe mezzo per far sì che in un altro stato questo sgradevole individuo non avrebbe neanche avuto il coraggio di presentarsi alle elezioni.


Tutta a dire "è finita un'epoca". Io ci spero, ma sinceramente non lo credo, perché in una democrazia (per quanto in Italia si tratti di democrazia malata) un esponente di governo non può rimanere in auge per 17 anni senza avere l'appoggio delle persone.
E le stesse persone sono - temo! - pronte a farsi abbindolare dal prossimo che dirà "vi risolvo io i problemi", come fece Berlusconi col suo famoso "ghe pensi mì".



Ma oggi è giornata per gioire, perché qualsiasi persona vada al posto di Berlusconi, che si tratti dell'accreditato Monti o che sia Elisabetta Canalis, sicuramente non farà peggio di lui. Per un semplicissimo motivo: perché avrà a cuore l'Italia e non solo i cazzi propri.

C'è comunque da stare attenti, perché quest'uomo ha sette vite come i gatti e l'ha dimostrato in più occasioni, in questo (per me eterno) periodo in cui ha dominato la scena politica italiana. Quindi, sotto a lavorare e a rimboccarsi le maniche, che adesso c'è da costruire un'Italia migliore.

C'è solo un'unica domanda che mi lascia un po' perplesso: ma a me 17 anni di sangue marcio chi me li ridà indietro?

05 novembre 2011

tutta suo padre

A cena a casa di amici, Elena gioca con un riccio.
io: "e come lo chiamiamo questo riccio?"
Elena: "Lidoro"


l'avete capita?

04 novembre 2011

quando la barca affonda

Prima era il turno dei politici (Fini, Bocchino, etc); poi è stato il turno degli economisti (Emma Marcegaglia; Luca di Montezemolo, etc); adesso siamo ai comici (ci si è messo pure Iacchetti).
A poco a poco tutti prendono distanza da Berlusconi e dalla politica attuale, fatta di economia selvaggia a favore dei soliti e - va da sé - a sfavore della gente comune.

Ma dico io: ma quanto ci avete messo a rendervene conto? Io, che non sono ne' Che Guevara ne' uno che si informa in maniera troppo articolata, me ne ero accorto 17 anni fa. Diciassette!
Voi che adesso fate un passo indietro non potete esservene accorti dopo di me. E allora? Cosa c'era che vi impediva di opporvi a questo modo di fare? Vi eravate fatti comprare, dite la verità.

E adesso che il sultano sta perdendo il suo regno, iniziate a farvi amico il popolo bue, per poter risalire sul carro vincente, dicendo il più classico dei "io ve l'avevo detto"? Beh, signori miei, mi fate cagare. È troppo facile tirarvi fuori adesso. Troppo facile.


20 ottobre 2011

brucia la tua città

Ebbene no: non è un post sui fatti di Roma di sabato scorso.
Sto parlando di musica, ed esattamente di un gruppo che si chiama The Chapman Family, gruppo britannico al loro esordio. Ma, attenzione: brit + esordio non vuol dire necessariamente brit pop tipo canzoncina easy listening, capito?

Qua, siamo più dalle parti dei Placebo, o dei Blur quelli più ruvidi, con qualche spruzzatina di Cure (giusto per potervi far capire che qualche canzone ha un piccolo sfondo dark). Ma, come già detto, questi esempi sono solo per farvi capire in che ambito ci muoviamo.

Perché per il resto sono solo The Chapman Family. E cosa li differenzia dal resto? Non lo so esattamente, però una cosa ve la posso dire: non sembra un disco d'esordio. È troppo studiato, suonato, vissuto per essere tale.
E comunque un ascolto lo merita. Per me, veramente, più di uno, ma lascio a voi la scelta.


19 ottobre 2011

indovina la citazione - 20

- "Ma tu sai recitare?"
- "So mentire molto bene. E sono abituata a improvvisare."

- Tu sai guidare?
- Sì, da giovane ero camionista.
- Ah sì?
- A Parigi, subito prima di farmi le tette. Poi ho lasciato il camion e sono diventata puttana.
- Che cosa interessante!

- Non le sopporto le drag, sono delle svergognate, hanno confuso il circo col travestitismo, ma che dico circo: il mimo! Una donna è capelli, unghie lunghe, una bocca buona per spompinare o criticare, ma scherziamo? Dove si è mai vista una donna calva!

- "Sei stupenda!"
- "Niente come uno Chanel ti fa sentire rispettabile."
- "Sei rispettabile. E io? Non faccio un po' troia con questo vestito?"
- "Meglio! Perché queste suore aiutano solo puttane e travestiti, perciò..."

- Bene, quello che stavo dicendo è che costa molto essere autentica, signora mia. E in questa cosa non si deve essere tirchi, perché una è più autentica, quanto più somiglia all'idea che ha sognato di se stessa.

18 ottobre 2011

'a famigghia

E non c'eravamo neanche tutti, pensa un po'.
(per es. mancano Dalia ed Elena)


14 ottobre 2011

la famiglia sgarrupponi

Sempre di corsa. La sensazione è un po' questa, di essere sempre in ritardo. E quindi di corsa, a rincorrere. C'è poco da fare, noi saremo sempre una famiglia sgarruppata.

Vedo in giro quelle coppie che riescono a fare tutto e sono - almeno in apparenza - sempre sereni. Beh, noi non apparteniamo a quelle.
Che poi sono convinto che per molti è più un atteggiamento che un vero e proprio stato mentale.

Però devo dire che, per esempio, quando entro nelle case degli altri e vedo tutto in ordine nonostante ci siano uno o due figli piccoli, io penso di appartenere ad un altro pianeta.
Se qualcuno fa una visita non prevista a casa nostra trova in giro di tutto: matite, giochi, lego e via dicendo. Per non contare il fatto che anche io e mia moglie siamo così: Dalia appoggia tutto sullo stesso armadio di camera nostra, fino a che la pila non diventa insormontabile.

Ed io - per dirne una - appena torno a casa la sera mi levo le scarpe nel punto esatto in cui una delle due figlie mi bracca, che è nel tragitto (non infinito, eh!) tra la porta di casa e camera nostra. E sempre le scarpe lì rimangono fino al giorno dopo.

Ma non è solo quello. È l'atteggiamento mentale. Bollette non pagate, roba dimenticata in giro, il box doccia da cambiare da più di un anno, gli armadi sempre pieni di cianfrusaglie.

Ho la sensazione che non ce la faremo mai. Saremo sempre così: sgarruppati.

e vogliamo per caso parlare di quanta roba ci portiamo appresso ogni volta che ci spostiamo? ogni viaggio, un trasloco.

09 ottobre 2011

a perfect day

Blocco totale del traffico, oggi a Milano. Inutile, da un punto di vista meteorologico, perché, da quando è stato deciso, un forte vento spazza via lo smog e rende l'aria pulita come neanche Mastro Lindo sarebbe in grado di fare.
Inutile anche secondo l'uomo della strada che "fare il blocco del traffico la domenica non serve a niente".

Utile invece. Anzi: utilissimo. E sapete per chi? Per i milanesi.
Che per un giorno si godono la città al meglio. Si va in giro in bici, in pattini o qualsiasi altro mezzo ecologico, senza la paura di venire asfaltati da un SUV. E quindi: intere famiglie in bicicletta, gente per strada che ride e scherza come neanche a una festa di paese.

Per noi: tram, giro in centro, Castello Sforzesco (sotto richiesta reiterata da Anita) e parco Sempione, con tanto di festa degli agricoltori lombardi. E poi a casa, of course.

Il tutto con un - come dicevo - cielo terso e dei colori vividi che hanno reso Milano... (oddio lo dico? vabbè, lo dico) una città perfetta.


ah, e c'erano anche i truccabimbi. si capiva, ne'?

08 ottobre 2011

la verità

Elena: "Papà, non dire le sciocchezze come dico io, dimmi la verità".

04 ottobre 2011

fenomenologia del calcetto

Donne, vi siete mai chieste perché gli ometti amano così tanto il calcetto? Perché dedicano una (o due) sere a rincorrere una palla, anziché passare del tempo con voi?

La risposta, secondo me è da dividere in due motivazioni: quella fisica e quella mentale.

Quella fisica. È molto semplice: in quell'ora o più di corsa, l'uomo sfoga molte delle proprie tensioni fisiche. Si scarica, espelle le tossine. Terminata l'ora e fatta la doccia, noi maschietti siamo contenti, perché il nostro corpo è di nuovo in pace con se stesso (salvo infortuni).
Penso sia un po' paragonabile ad una vostra seduta all'hammam.

Quella mentale. Qual è il pensiero di un calciatore durante il match? Il massimo dello sforzo mentale è a chi passare la palla o cose del tipo "adesso faccio la finta di sinistro e poi tiro di destro".
Ovvero: nulla; vuoto; deserto. Qualcosa di simile ad un encefalogramma piatto.
Per un'ora alla settimana noi possiamo avere anche appena perso il lavoro, che non pensiamo a niente. Mentre voi quando uscite con le amiche discutete dei vostri problemi e tendete a rientrare nei pensieri della giornata, noi in quella sacra serata siamo in grado di resettare qualsiasi cosa.

Vi sembra stupido, faceto? Beh, non avete idea la minima idea di come sia fatto un maschio, allora.


27 settembre 2011

e se i ChemBros facessero rock?

Risposta: sarebbero i Kasabian. Li conoscete? io li avevo sentiti nominare, ma non li avevo mai ascoltati; e devo dire che questo loro nuovo disco, "Velociraptor!" mi ha conquistato facilmente.

Sì, perché mischia due generi musicali che a me piacciono: il rock, mio genere pereferito, e l'elettronica, passione sfociata negli anni '90 grazie a Massive Attack e compagnia dubbante.
I Kasabian hanno alcuni loop elettronici che sembrano usciti dai campionatori dei Chemical Brothers, ma sono fondamentalemente un gruppo rock. O forse, sarebbe più giusto dire britpop, se non altro come estrazione.

Avrete sicuramente sentito "Days are forgotten" che sta spopolando in questi giorni, ma non fatevi ingannare dalla facilità d'ascolto (infatti è il singolo di lancio), il disco - in alcuni tratti per lo meno - è più interessante.

Insomma: "Velociraptor!" è un ottimo disco. Il pot-pourri di generi differenti rende le composizioni interessanti sotto diversi punti di vista, sia per gli amanti dell'indie rock che per gli aficionados dell'elettronica.

26 settembre 2011

crazy vibes

Non c'è bisogno di dirvi chi sia Selah Sue, mi auguro. Il suo singolo "Raggamuffin" passa costantemente in radio da prima delle vacanze estive e gli amanti della black music l'avranno sentita duettare con Cee Lo Green in "Please" pezzo contenuto sia nel disco del rapper americano che in quello di Selah Sue.

Insomma, è una ragazzina belga dalla bella voce (simile un po' a quella di Duffy) con stile retrò, e con una discreta passione per il reggae/dub/raggamuffin. Tanto per capirci, siamo dalle parti di Lauryn Hill, di Erikah Badu (anche per la cofana, devo ammetterlo), ma con meno hip hop e più musica caraibica.


A me questo disco piace parecchio. Non è un capolavoro, è vero, però ha tutte le caratteristiche per essere un bell'ascolto, con quel tanto di crossover tra generi da renderlo piacevole un po' per tutti, ma senza essere ruffiano.


18 settembre 2011

ripartenze

Quando hai una famiglia, la ripartenza settembrina è sempre un trauma. O meglio: lo è anche per chi è single, ma dover avviare tutte le attività familiari, peggiora la situazione.

Iscrizione in piscina, iscrizione ad inglese, ripetere l'iter scuola-pediatra-scuola per la dieta senza uovo di Anita per la scuola, per esempio, sono solo alcuni dei compiti che tocca affrontare.
Lavorativamente invece mi tocca rituffarmi in una serie di incombenze, tra le quali spicca la mia preferita (in senso ironico, ne'): telefonare ai clienti, chiedere come stanno, se sono andate bene le ferie, ecc.

Chiariamoci: con i clienti con cui vado d'accordo è una passeggiata. Ad alcuni mi fa anche piacere chiederlo, come se fossero degli amici. Ma quando tocca a quelli con i quali lo fai solo per questioni di rappresentanza, beh, lì la pesantezza si fa insopportabile.

A dare una svolta - in negativo - a questo settembre '11 - c'è una cappa d'afa che, unita allo smog, ha reso l'aria irrespirabile. Risultato? prima s'è ammalata Anita e poi Elena. In più Dalia ha un'asma clamorosa, causata dalle polveri sottili.

Insomma, come se non bastassero i soliti pensieri post-ferie del tipo "cambio vita e apro un resort in Giamaica", c'è pure questo deterrente in più.
Decisioni drastiche si prospettano all'orizzonte.


09 settembre 2011

alberi (ancora) urlanti

Non mi entusiasmano ne' le band che si riuniscono ne' tantomeno i dischi di gruppi defunti che pubblicano materiale sepolto in alcuni cassetti della casa discografica (se è sepolto un motivo ci sarà, no?).

Però. C'è un però (e lo sapevate già dall'inizio che c'era un "però", dite la verità).
Però quando sei orfano di un gruppo che ti piace tanto, un disco di outtakes può risultare una specie di manna dal cielo.

Ed infatti è con molto entusiasmo che saluto "Last Words: the Final Recordings", disco degli (ormai defunti da tempo) Screaming Trees. Il loro sound energico e ruvido quel tanto che basta mi aveva conquistato. E sentire delle loro nuove canzoni, mi fa godere un bel po'.
Saranno pure degli scarti da dischi precedenti, ma è materiale bello genuino, sano e rocchenrollante.



07 settembre 2011

indovina la citazione - 19

1 - Il vantaggio di essere considerato un coglione è che la gente non pensa mai che hai un secondo fine.

2 - Vieni su a bere qualcosa da me?
- Sei sicura?
- Sì, perché no? Possiamo correre questo rischio. Ho la sensazione che riuscirò a resisterti. Non sei poi così carino.

3 - Ero convinta che i Red Hot Chili Peppers fossero un piatto messicano.

4 - Mi avevano promesso tanto sesso. Me lo dicevano tutti: una damigella d'onore fa tanto sesso; vedrai quante lingue penzoloni. E invece non c'è un maschietto disponibile nel raggio di un chilometro.
- Beh, se hai proprio voglia, ecco io potrei.. essere... diciamo disponibile...
- Oh, non essere ridicolo, Bernard... Non sono disperata fino a questo punto!

5 - Comunque, prima di partire, quando avresti intenzione di annunciare il fidanzamento?
- Scusa... qua-quale fidanzamento?
- Il nostro! Dal momento che siamo stati a letto insieme credo che ci sposeremo. Tu che dici?

6 - Un brindisi a Charlie e a "faccia di chiulo"

7 - Come sta la tua meravigliosa fidanzata?
- Non è più la mia fidanzata!
- Ah, peccato... Però, fossi in te non la rimpiangerei, so che mentre stavate insieme si scopava Toby Dely, nel caso tra voi fosse finita!
- È diventata mia moglie.
- Eccellente, davvero eccellente!

06 settembre 2011

Damon e il Congo


Ci sono persone che mi stanno simpatiche a pelle. Tipo Damon Albarn.
Avete presente Damon Albarn? Il cantante dei Blur, nonché cantante dei Gorillaz, nonché promotore di nonsoquantialtri progetti paralleli. Ed anche una persona dal cuore d'oro, credo. Perché ha partecipato a parecchie iniziative pro-qualcosa.

Beh, ecco, l'ultima trovata è la seguente: sembra che Damon, insieme a una pletora di fedeli collaboratori ed un nutrito gruppo di artisti locali, stia dando vita - in 5 giorni! - a un album che sta a metà tra l'iniziativa sociale e la musica elettronica dal titolo "Kinshasa One Two". E tutta l'allegra combriccola si palesa sotto il nome di DRC Music, dove DRC sta per Democratic Republic of Congo.

Qui potete visitare il blog dell'iniziativa. O altrimenti aspettate l'8 novembre per l'uscita del disco.
Nel frattempo potete ascoltarvi questo brano qui:




04 settembre 2011

la morte che ti passa davanti agli occhi

e ci passa su una BMW color grigio scuro, per l'esattezza.
Non hai neanche il tempo di dire "belin": quello che ti sta sorpassando a sinistra, va in testa coda e ti sfreccia davanti a una distanza minima, andandosi a schiantare contro il muro alla nostra destra.
La sua macchina rimbalza e torna in carreggiata dopo che tu sei passato.

Dura tutto un attimo. E non serve a un beneamato cazzo essere il miglior guidatore del mondo o essersi bevuto 8 Red Bull per rimanere perfettamente vigile alla guida.
Da oggi pomeriggio alle 17,00 ho - penso - un centinaio di capelli bianchi in più in testa.
E, da 10 minuti dopo, un sorriso ebete dipinto in volto che dice "che culo!".


02 settembre 2011

Intimissimi e Irina

Dalla metà di agosto Milano è letteralmente invasa dai manifesti di Intimissimi uomo. Penso che l'abbiate vista tutti, sulle riviste o sulle affissioni in tutta Italia: c'è la foto di questa modella - Irina Shayk, che, diciamocelo, starebbe bene anche con addosso un sacco della spazzatura - mentre indossa dell'intimo maschile.


Cerchiamo di comprendere meglio la pubblicità. Ci sono due scuole di pensiero:

1 - il pensiero "tira più un pelo di gnugna che un carro di buoi" sostiene: per forza che ci hanno messo una donna. Almeno sono sicuri che gli uomini notino la pubblicità. Ma a questi rispondo: avete fatto caso che il target di riferimento delle mutande firmate di solito sono i gay? E credo che a loro interessi più un manzo come David Beckham (qui sotto ritratto nella famosa pubblicità di Armani), che non la bellissima fidanzata (probabilmente già ex-fidanzata) di Cristiano Ronaldo.


2 - dall'altra parte, il pensiero "intimità" (che guardacaso è anche il mio) sostiene, invece: vi è mai capitato che una donna si fermasse a dormire a casa vostra inaspettatamente? E che la mattina indossasse qualcosa di vostro? Beh, io dò questa interpretazione, all'immagine. Una scena di inaspettata intimità.
Qualcuno potrebbe appuntare che allora potevano non far vedere la ragazza così discinta, con la spallina cascante e con lo sguardo sensuale. Beh, avete ragione. Ma, se è per quello, io non mi sono neanche mai trovato una come Irina Shayk nel letto la mattina.

31 agosto 2011

CPVS 01 - la costa adriatica

Allora, dicevamo del viaggio in Puglia.
Vista la lunghezza del chilometraggio verso la nostra méta di vacanza, abbiamo deciso di fare una tappa (sia all'andata che al ritorno) per spezzare il viaggio. Caso vuole che l'esatta metà del tragitto coincidesse con Alba Adriatica, quindi lì abbiamo prenotato un albergo e lì ci siamo diretti.

Ora, io vorrei dire una cosa importante: nel caso foste degli sprovveduti che non viaggiano mai ma proprio mai mai, il mare adriatico fa schifo. Come dite? lo sapevate? ah, ok.

E per il resto? Per il resto Alba Adriatica è un posto da sogno. Sì, sì, avete letto proprio bene: ho detto da sogno.C'è tutto quello che una famiglia normale potrebbe desiderare. C'è la pista ciclabile, c'è la pineta, ci sono i giochi per bambini (dentro la pineta, ergo al fresco), molti hotel hanno la piscina, la spiaggia ha gli ombrelloni a una distanza tra di loro che supera i 2 cm, c'è l'animazione per i bambini e un sacco di altre cose che adesso non ricordo.
In pratica: c'è tutto quello che in Liguria (nostro metro di paragone) non c'è.

Ma una cosa differenzia maggiormente la Costa Adriatica dalla Liguria: la gentilezza. Le persone (esercenti e commercianti) sono gentili. E per un ligure la notizia è di quelle sconvolgenti.
Lo so: Balbottin, Ceccon e Casalino a Colorado Café ne hanno fatto degli sketch divertenti, ma quando uno lo tocca con mano non se ne capacità.

E dire che noi (di passaggio solo per una notte) eravamo i clienti peggiori, da un punto di vista di business. Eppure siamo stati trattati come dei re. Nonostante il mare non sia bello mi frulla in testa di sceglierla come prossima méta di vacanza.



in foto: la pista ciclabile di Alba Adriatica. Larga il doppio del carrugio di Celle, nel quale i Carabinieri passano, of course, in macchina.

29 agosto 2011

indovina la citazione - 18

Film meraviglioso, largamente sottovalutato. Indovinarlo all'ultima è troppo facile. Vediamo se lo indovinate prima.


1 - Dio, i ristoranti a New York! È come Firenze nel rinascimento: trovi geni dappertutto.

2 - Guardarsi in faccia è la cosa più difficile. L'immaginazione è un dono di Dio per aiutarci a rendere questo autoesame sopportabile.

3 - Sono stato scippato; qui sotto, a Central Park, vicino alla statua di un cane da slitta. Cercavo di capire come mai ci fosse la statua di un cane che ha salvato della gente nello Yukon in mezzo a Central Park.

4 - Ho finito il libro: è una storia toccante. È comico, perché lui vuole fare tante cose ma non riesce a fare niente. Odia la falsità e sa solo mentire agli altri. Vuole essere benvoluto da tutti, ma è solo pieno d’odio e completamente egocentrico. In altre parole, è il ritratto piuttosto fedele di un adolescente maschio.

5 - E noi lo facciamo diventare un aneddoto, da raccontare a pranzo, come stiamo facendo adesso.
Ma è stata un'esperienza, non la farò diventare un aneddoto. Come possiamo fare tesoro di tutto quello che ci succede? Ci sono cose che possiamo vivere, senza farle diventare per forza degli aneddoti?

6 - Ho letto che ognuno di noi su questo pianeta è separato dagli altri solo da sei persone. Sei gradi di separazione tra noi e tutti gli altri su questo pianeta: il presidente degli Stati Uniti, un gondoliere veneziano, chiunque, insomma.

26 agosto 2011

less is more

Come se in questi giorni non facesse abbastanza caldo, stiamo riassestando l'ufficio. E non poteva mancare l'appuntamento con la discarica.
Abbiamo buttato via un camioncino di roba che giaceva in studio da millenni.

Anche questa volta, mentre buttavo quintalate di ciarpame ho avuto un bel senso di sollievo. Ed è un sentimento che mi prende sempre ogni volta che butto via qualcosa; anche il semplice sacchetto della spazzatura.

Per un lungo tempo della mia vita ho cercato di possedere molte cose, sia che fossero cd o vestiti, e pensavo che la felicità (o almeno parte di essa) derivasse dall'averne tante. Poi non so bene quando è successo, ma comunque non tanto tempo fa, ho iniziato a disfarmi di alcuni di questi oggetti. Mi sembravano inutili, superflui. Come se fisicamente intralciassero il mio cammino.

Dagli oggetti sono passato ai fumetti (che ho collezionato per anni), poi ai vestiti. Ora come ora mi libererei di metà delle cose che possiedo. Vedo il mio percorso come un viaggio verso l'essenziale. "Le cose che possiedi alla fine ti posseggono" sostiene Tyler Durden in Fight Club; e devo dire che lo penso anch'io.

Credo che tra non molto comincerò con i libri, quelli a cui sono meno affezionato. D'altronde i libri che ho letto più di una volta non raggiungono la decina, così a naso, quindi non so che senso abbia tenerli. Quando passerò ai cd vorrà dire che ormai sarò veramente al punto di non ritorno.


in foto: un momento dei lavori di assestamento dello studio di oggi.

22 agosto 2011

CPVS - Considerazioni post vacanze salentine

Stamattina alle 9,04 parcheggiando sotto casa ho capito che ormai le vacanze sono finite.
Nelle prossime ore (o giorni?) mi piacerebbe riuscire a scrivere alcune cose su queste vacanze. Le segnerò sotto l'acronimo "CPVS".

17 agosto 2011

piccola donna

A cena.
Io: "Elena, stai attenta. Ti stai sporcando il maglione."
Elena: "non è un maglione, è un golfino".

25 luglio 2011

una vita (e una morte) da rockstar

La morte di Amy Winehouse mi ha lasciato basito. Non solo perché è sempre un peccato perdere una cantautrice dal grande talento musicale, ma anche per come è avvenuta.
Una morte d'altri tempi, potremmo dire; una sorta di autodistruzione.

Da che mi ricordo, il genio degli artisti è sempre andato di pari passo con gli eccessi e una condotta di vita sregolata. Perché? Qual è il nesso tra i due?
Forse un'eccessiva sensibilità? Probabilmente il fatto che queste persone riescano ad esprimere i loro sentimenti in maniera così coinvolgente è in realtà frutto di un'emotività fuori dal comune e di una vita sofferta.

Mi ricorderò sempre il mio caro amico Giorgio che una volta mi disse: "sai, Filippo, tu saresti un grande poeta, solo che non hai sofferto abbastanza". Un po' a dire che io la sensibilità ce l'ho, ma forse mi mancano le esperienze che ti danno la spinta a scrivere.

Fatto sta che Amy, con la sua meravigliosa voce, non c'è più. Condannata a rispettare la legge del 27, che vuole che alcuni grandi artisti terminino la propria vita a 27 anni. Lei come Janis Joplin (paragone doveroso), Jim Morrison, Jimy Hendrix o il mio amato Kurt Cobain.

Facendo mente locale, ricordo che anch'io a 27 anni ho avuto un periodo particolarmente burrascoso. Non che voglia dire che io ho le caratteristiche per essere una rockstar, eh!, intendiamoci. Pensavo che forse l'ultimo passaggio tra la tarda adolescenza e l'età adulta avviene proprio a quell'età e un rigurgito di ribellione e anticonformismo ci porta a fare cose un po' al limite.
C'è chi lo passa e chi ci rimane impigliato.

22 luglio 2011

film a eliminazione diretta

Ieri sera sono andato al cinema all'aperto in Porta Venezia a vedere "The Tree of Life". Film (e regista) molto discusso, di quelli che spaccano spesso l'opinione a metà.
Intenditori di cinema e giurati gridano al capolavoro, mentre l'uomo comune tendenzialmente si rompe i coglioni durante la proiezione.

Per cultura genreale, decido di andarlo a vedere anch'io, che mi piace sì il cinema, ma di fronte a determinati film "pesanti" non esito a dichiarare apertamente se non c'ho capito niente o se l'ho trovato noioso.
Comunque, "La sottile linea rossa", unico film di Malick (regista in questione) che ho visto ad oggi mi era piaciuto assai, quindi mi avvio sereno verso il cinema.

Non sto a raccontarvi la trama, di cui potete trovare un'attenta e delicata recensione sul blog di Ale. Mi limito a dirvi che già fuori dal cinema c'era una coda insolita. Quasi penso di aver sbagliato film.

Al momento dell'inizio della proiezione, la sala è strapiena. Inizio a pensare che qualcun'altro abbia sbagliato film. E poi parte la pellicola. "E che c'è di male?", direte voi.

C'è che il film è veramente bello, ma parecchio pesante. Infatti dopo mezz'ora una coppia non ce la fa più, si alza e se ne va. Dopo due minuti tocca a una signora sola. Passano altri dieci minuti e un'altra coppia se ne va. Alla fine del primo tempo un altro gruppetto di gente si dirige verso l'uscita.

Vi giuro che sembrava uno strano gioco di cui io non sapevo le regole. Ma sinceramente: se vai a vedere un film di Malick - e all'Arianteo la gente non ci finisce per caso, tipo Multisala di Melzo il sabato sera - porca zozza, cosa ti aspettavi? E poi: già che sei stato dentro un'ora e 20 (tanto dura il primo tempo) non sei cuorioso di vedere come va a finire?

Non so voi, ma io non avevo mai visto qualcuno che uscisse prima da un cinema. Uno solo, forse. Magari per un attacco di maldipancia o perché aveva dimenticato il gas acceso. Ma un'uscita di massa così io non l'ho mai vista.



Per concludere: il film è una meraviglia per gli occhi. A mio modestissimo parere va sicuramente visto perché ti lascia con parecchie domande e spunti di riflessione interessanti.
Però forse, prima di entrare, è meglio se vi bevete un paio di caffè.

21 luglio 2011

la tipa Smart

A Milano le fighe di legno hanno la Smart. Non tutte, è vero.
Però è spesso vero che se una ragazza possiede una Smart è una figa di legno.
Atteggiamento scocciato, la tipa Smart parla costantemente al telefono. Fin da quando si avvicina alla macchina, con la borsa nell'incavo del gomito e la mano sporgente, imperterrita continua mentre guida, incurante del fatto che la legge lo vieti.

Classificazione: molto pericolosa.
Accessorio d'obbligo: l'iPhone Apple con cover bianca.
Stile di Guida: svagato. Non mette mai le frecce e talvolta le mette sbagliate. Se non conosce la direzione esatta, è capace di fermarsi in mezzo alla strada senza nessun preavviso.
Espressioni facciale: annoiata.
Reazioni: sempre stupita di fronte alle persone che la mandano (giustamente) a spigolare, vista la sua condotta di guida. Non capisce perché tutto il mondo non ruoti intorno a lei.
Upgrade: nessuno.

20 luglio 2011

nostalgia vampiresca

Anche senza i suoi Bauhaus, Peter Murphy è vivo. Vivo e vegeto, direi, visto che ha appena sfornato il suo nono ("Ninth", appunto) disco solista.

Come fare a descrivere un album così? Posso sicuramente dire che si tratta di un disco che trasuda esperienza vissuta ad ogni traccia. È tutto reale, vero, sentito, intimista.
Ed è straordinariamente rock. Un rock con diverse influenze, tutte attinenti alla storia personale di Mr Murphy. C'è dentro del glam-rock, della new wave, del post-punk e quant'altro ancora. Il tutto tenuto insieme dalla sua magnifica voce.

Insomma, è roba per dinosauri, ma si tratta di roba buona.

19 luglio 2011

mostri

I Battles sono dei mostri. Dei mostri di bravura, s'intende. Nonostante la dipartita di Tyondai Braxton, forse l'elemento più talentuoso della formazione iniziale, anche il loro secondo disco, "Gloss Drop", è di una bellezza sconvolgente.

Chiariamoci: è musica per chi si intende di musica. Ma con questo non è che voglio tirarmela, dicendo che io lo posso ascoltare e voi no. Lo dico perché, se qualcuno non li conoscesse, è giusto avvisare che non stiamo parlando di musica easy listening.

I Battles, sono dei mostri di bravura e nei loro dischi questa cosa si fa sentire. Per orecchie non avvezze a visrtuosismi vari potrebbero sembrare persino indigesti. Io per esempio ho avuto un po' di difficoltà con la loro opera prima, "Mirrored".

Con questo seconda uscita non ho ancora capito se sono io che mi sono abituato alle loro sonorità o se sono loro che, a detta di molti, hanno fatto un disco più "facile", quasi allegro.
Fatto sta che "Gloss Drop" è una meraviglia per le orecchie.

17 luglio 2011

dei bimbi e della loro educazione

Chi era bambino negli anni 70 si ricorda sicuramente di quei poster orribili che raffiguravano scimmie intente a fare cose tipicamente "umane". Tipo scimmia in giacca e cravatta che si atteggia da broker; scimmia vestita come Humprey Bogart, seduta dietro una scrivania da detective, ecc. A me (complice la mia passione per il calcio) ne avevano regalato uno con una scimmia vestita da arbitro che sventolava un cartellino rosso.

Ecco, non fosse stato sufficiente l'aggettivo "orribili" nella prima frase, a me quei poster mi hanno sempre fatto schifo. Ma più che schifo forse dovrei dire che mi facevano pena quelle povere scimmie così conciate. Intente a fare qualcosa che sicuramente non era nei loro desideri.



Facciamo un salto spaziotemporale e arriviamo allo stadio di San Siro, 3 anni fa. Concerto di Springsteen. Stadio gremito, io, insieme all'amico Monty, in mezzo al pubblico, a cantare e scherzare.
A un certo punto mi cade l'occhio su un tizio che porta sulle spalle un bambino (presumibilmente suo figlio) di 3/4 anni, non di più. Mi scende la mandibola a terra e rimango a bocca aperta.
E mi domando: ma chi può essere così imbecille da portarsi un bambino così piccolo a un concerto del genere?
Riformulando la domanda: oh tu, genitore incosciente, perché devi sottoporre tuo figlio a un tale bombardamento di decibel e tenerlo in mezzo a una bolgia fino a mezzanotte, peraltro, per vedere una cosa di cui si ricorderà poco o - più probabilmente - nulla?

Le risposte che mi sono venute in mente sono due:
1 - (poco probabile) tuo figlio ti ha chiesto di portarlo a un concerto e tu l'hai portato proprio a quello. Il che significa che: la natura ti ha dotato di intelligenza scarsa. Punto e a capo.
2 - (purtroppo più probabile) hai voluto "fare il pazzesco" (come si dice a Genova) e portare tuo figlio a vedere un concerto del tuo cantante preferito per poi poter dire agli amici "ma sai che ho portato mio figlio al concerto del Boss?"
Il che significa che: non pensi al bene di tuo figlio; pensi solo al tuo interesse personale e lo tratti come tratteresti una scimmia ammaestrata.

Ma tutto questo per dire che cosa?
Recentemente stavo discutendo con alcuni amici su cosa sia giusto insegnare o non insegnare ai bambini. In queste discussioni faccio sempre la figura dell'integralista islamico o, forse peggio, di quello che vuole i figli perfetti che dicono sempre "sissisgnore".

In realtà non è così. Molto più semplicemente rimango perplesso di fronte ad alcuni genitori che usano i figli come una cosa da mostrare e gli impongono quelle che secondo me sono delle forzature: dalla maglietta del Milan fatta indossare al bambino di tre mesi (giuro!, visto ieri) al fare ascoltare le canzoni/sinfonia dei Genesis (anche questa è vera, giuro bis!) per poi potersi vantare dicendo che "sai, i miei figli ascoltano Selling England by the Pound".
Ultimo esempio (giuro tris!) bambini che vengono trattati come adulti e che si pretende da loro - appunto - un atteggiamento da adulti.

Per carità, non sono cose gravi. Lo so che c'è di peggio. Ma una cosa che mi lascia perplesso è l'uso (sì, proprio "l'uso") che i genitori fanno dei propri figli.
Ma che è? Siete così frustrati da riporre nei vostri figli così tante aspettative?
Ma ci pensate al loro bene?

Non sono certo un genitore perfetto, ma cerco sempre di agire con razionalità e mosso soprattutto dal sacro fuoco del buonsenso. Quello che manca a tanta gente. Ma tanta, eh!

15 luglio 2011

anice

Ho appena finito di leggere il post di Angelo sul mistero che attanaglia i fan del ghiacciolo all'anice: perché nei cartoni da 50 ghiaccioli che riforniscono i bar ce ne sono solo due all'anice?

Beh, posso assicurare che è così: ce ne sono veramente due di numero. Chi mi conosce da tempo sa che, in età da liceo, ho più volte fatto il barista (o un altro tra i tanti mestieri stagionali) per guadagnarmi quattro lire, come molti ragazzi di Celle Ligure fanno.

E quando mi capitava di fare il "cambio di cartone" dei ghiaccioli nel frigo, ovvero quel momento in cui ne rimangono meno di dieci e devi aprire un'altra confezione, mi capitava sovente che i due ghiaccioli all'anice fossero ancora lì, intonsi e incuranti del mondo circostante.

Ed essendo io una persona molto ligia al dovere, che non si è mai sognata di sottrarre con l'inganno nulla a nessun datore di lavoro, mi sentivo in pace con me stesso se, in un momento di pausa, mi mangiavo un ghiacciolo all'anice.
Il piacere personale si intersecava con una strana forma di ordine mondiale per cui dovevo rimettere in pari l'equilibrio dei ghiaccioli presenti nel frigo.

Beh, che ci crediate o no, al tempo non impazzivo per il ghiacciolo all'anice. Ma da allora non desidero altro gusto.

08 luglio 2011

aspettando un segno

Non che io sia appassionato di gossip, però si chiacchierava con gli amici dinosauri della separazione di Ben Harper da Laura Dern come di una speranza di risentire lo zio Ben tornare ai vecchi fasti che tanto ce lo avevano fatto amare.

Tornare ad ascoltare canzoni emotivamente forti come "Roses from my friends" è pretendere troppo, però ci si spera sempre.
Pensavamo che fosse uno come noi, bollito dietro ad una donna che gli ha fatto perdere il senno. Una cosa che può capitare a chiunque.
Insomma, Ben, dacci un cenno. Facci capire che hai avuto una brutta parentesi da dopo il "Live from Mars", ma che adesso ti sei risvegliato.

Beh, dispiace deludervi, ma non è così. È come succede da un po' di anni a questa parte, ovvero che il disco in se' non è neanche brutto. Ma di "Glory and Consequence", manco mezza. Di "Ground on down" manco l'ombra.
E, ironia della sorte, una delle poche canzoni che si salvano, si chiama "Waiting on a Sign". Che fai, Ben, ci pigghi pure pou culu?

07 luglio 2011

nei tuoi panni

È incredibile: le persone che dicono "mettiti nei miei panni" sono quelle che di solito si mettono meno nei panni degli altri.
Fateci caso.

30 giugno 2011

la TAV in Val di Susa

Certe volte le persone si chiedono come sia possibile che certe guerre durino 20 anni. E se succedesse solo perché le persone si fossilizzano sulle proprie posizioni, quando in realtà nessuna delle due fazioni ha pienamente ragione o torto?
Pensavo a questo in seguito agli ennesimi che si scontri tra comitato "no TAV" e forze dell'ordine, in Val di Susa. Sia chiaro: è un punto di vista di un "esterno", di uno che non ha mai approfondito più di tanto l'argomento, eh! Quindi perdonate l'eventuali banalità che leggerete.

Facendo un piccolo passo indietro: la TAV (linea per il Trano ad Alta Velocità) fa parte di una rete di trasporti europei decisi eoni fa. La linea ferroviaria Torino-Lione, uno dei succitati trasporti, dovrebbe passare dalla Val di Susa.

Secondo me il governo sbaglia perché:
1 - queste cose sono state decise troppo tempo fa e non è stato chiesto un consenso popolare per questo lavoro; cosa che in un paese civile sarebbe stato opportuno fare.
2 - tutta 'sta marea di soldi potrebbero essere usati meglio, tipo potenziare il sistema ferroviario nazionale; chiedere ai vari pendolari, per conferma.

Secondo me il comitato no-TAV sbaglia perché:
1 - che ti piaccia o no, se una cosa è stata decisa dai governi (che teoricamente dovrebbero avere in mente il bene della collettività; se non altro quelli europei, dai!) vuol dire che c'è un progetto di miglioramento della vita comune.
2 - comme se dixe a Zena, son tutti bulicci col culo degli altri. O meglio: la TAV passa sotto casa tua? eh, ciccio, mi dispiace, ma può succedere. Son sicuro che se passava sotto casa di un altro non protestavi alla stessa maniera. Quando hanno costruito Malpensa, pensi che i bustocchi (abitanti di Busto Arsizio) fossero contenti? Quindi, cerchiamo di avere un minimo il senso della collettività e non del proprio orticello.

In sunto: secondo me entrambe le fazioni non hanno del tutto ragione e non hanno del tutto torto. E quindi?
Niente, a me sembra il classico caso in cui tutti perderanno.
Ma potrei sbagliarmi e aver detto delle grosse scemate. Se avete idee o link ad articoli particolarmente illuminanti, siete gentilmente pregati di aiutarmi a capire meglio la situazione.

29 giugno 2011

back to the 70's and back

Impressionante debutto dei Rival Sons, rock band americana: questo Pressure and Time è un disco che rocchenrolleggia di brutto.

La base è decisamente la musica anni 70 e, se dobbiamo identificare un gruppo di riferimento, il primo che viene in mente sono sicuramente i Led Zeppelin. Basta sentire il primo singolo, nonché title track dell'album per gridare quasi al plagio.

Ma è tutto il r'n'r anni settanta a venire saccheggiato (bene) abbondantemente. "Gipsy Heart" ha echi Hendrixiani, "White Noise" sembra un pezzo degli Who, "Save Me" ha un incipit che potrebbe essere un brano dei primi AC/DC e "Burn Down Los Angeles" non sfigurerebbe in un album dei Doors.

Ma quel che conta è: il risultato è supergodibile. Un disco da non perdere.

26 giugno 2011

Malinconolba - part one

L'anno scorso, dopo 12 anni di permanenza, i miei genitori hanno deciso di "abbandonare" la casa di Olba alla Marasca per una serie di motivi pratici e io non sono mai riuscito a dedicarle il giusto tributo sul mio blog.
Questa sera finalmente mi fermo e dedico un po' di tempo a lei, a quella casa, simbolo di bellissimi momenti e di avvenimenti importanti. Mi sento di doverglielo. Ho voglia di farlo.

Era il 1998 ed era d'inverno, mi ricordo benissimo. La nostra famiglia trascorreva da sempre le vacanze estive a Olba, nella zona del paese chiamata Ferriera: un nucleo di una quindicina di case, frequentate da gente che si conosce da una vita o quasi.
Una piccola precisazione: non è esatto dire "la nostra famiglia", in realtà. Per alcuni anni siamo andati tutti. Poi, coll'avanzare dell'età, noi ragazzi rimanevamo a Celle, a fare lavori estivi, e quindi erano i miei genitori a trascorre i canonici mesi di luglio e agosto a Olba, dove noi compivamo sporadiche apparizioni per non più d'un paio di giorni.

Dicevo: era il 1998 ed era d'inverno. Sono quasi sicuro che fosse gennaio. Mio padre insistette perché io l'accompagnassi a Olba per vedere "una casa nuova". Il mio interesse era pari allo zero, ma avevo ormai valicato quello snodo della vita in cui inizi a compiere delle azioni solo per far piacere ai tuoi genitori. E lo accompagnai. E c'era anche mia madre.

Arrivammo a quella casa e io non capivo: perché così lontano dal centro del paese? perché così isolata? perché così grande? Come detto, in generale erano i miei genitori ad andarci, quindi assecondai l'entusiasmo di mio padre senza fare troppe domande. E senza sapere ciò che quella casa sperduta in mezzo al bosco avrebbe rappresentato per me.


foto: io e mio papà nell'estate del 1998. Mio papà aveva ancora tutti i capelli neri; ma so che non sono i suoi capelli che state guardando.

24 giugno 2011

aifòun

E così finalmente sono passato al lato oscuro della forza: anch'io adesso posseggo un iPhone.
Me l'ha regalato Dalia per il mio compleanno. Che in realtà il mio compleanno è lunedì prossimo, però essendo lei partita per il mare martedì, mi ha fatto il regalo in anticipo.

L'oggetto in se' è fighissimo e a poco a poco comincerò a scoprire le varie funzionalità, oltre a quelle basiche che già uso. Già ieri sera, nell'attesa del cinema, mi ci sono divertito un po'.
Temo che sia uno di quei "punti di non ritorno" che prima o poi tutti dobbiamo affrontare, come è successo con il computer prima e il telefonino dopo.

E non fate quella faccia da "io non ci penso neanche per sogno" perché mi sa che prima o poi dovrete farci i conti anche voi. Blackberry, Android o iPhone che sia, passate al lato oscuro.

23 giugno 2011

Cava Zanzara

Ieri sera ennesimo concerto ministrico, questa volta nella cornice scenica di Cava Manara, in provincia di Pavia.
Come sempre, live act a livelli di coinvolgimento altissimi.
Loro, nonostante il susseguirsi di date, in forma smagliante.

Abbiamo rischiato di essere prima divorati dalle zanzare e poi di perire nel pogo feroce, ma tutto sommato siamo usciti vivi e stancamente felici.
Molto gradito il ritorno in scaletta di "Vicenza (la voglio anch'io una base a)", anche se a scapito di "Brucia".

I Minsitri si confermano delle macchine da palco. Epico il finale con Divi che annuncia "io mi sono rotto il cazzo (testuale) di suonare il basso, chi è che viene a suonare al posto mio?" e conseguente arruolaggio di un volontario del pubblico per suonare il finale di "Abituarsi alla fine".


in foto: la scaletta del concerto, debitamente rubata a palco smontante

22 giugno 2011

barock

Come probabilmente ho già detto, c'è sempre una piccola vena di piacere quando ascolti per la prima volta il nuovo album di un artista che ti piace. Ne riconosci la voce, le sonorità e la costruzione musicale.

Per questo motivo il nuovo album di Patrick Wolf mi piace già dal primo ascolto, tanto mi era piaciuto l'album prececente.
Lupercalia, questo il titolo, è meno elettronico e più barocco del precedente, ma non in modo troppo pomposo o stancante. Oserei dire che sembra un album più maturo dei precedenti, benché "maturo" non sia una parola che spiega molto.

Tanto pianoforte, tanti archi, tanta melodia e tanto pathos: io amo questo ragazzo.

21 giugno 2011

cani sciolti

Posso dirlo? (domanda retorica, dal momento che il blog è mio personale, quindi posso dire un po' quel cazzo che voglio) Lo dico comunque: a me il tanto osannato album d'esordio de "i Cani" mi fa abbastanza cagare.

Potrei anche finirla qua, ma uno dice "spiega almeno il perché" e io cercherò di mettere insieme quella serie di sensazioni che a pelle mi fanno giudicare preventivamente questo album. Sì, sì: ho detto preventivamente.
Cioè: io l'album l'ho anche ascoltato, ma mi stava già sulle palle prima di ascoltarlo.
Innanzitutto il titolo: "il sorprendente album d'esordio dei Cani" mi ricorda un po' "L'opera struggente di un formidabile genio", libro pseudoautobiografico di Dave Eggers che non era ne' struggente (l'opera) ne' formidabile (lui).
In pratica solo un bel giochino per creare rumore attorno a un album di una (one man) band esordiente.

In seconda battuta il battage pubblicitario che la rete ha sparso su questo ciddì. Prima ancora che uscisse sembrava già di trovarsi di fronte a dei fenomeni, che poi appunto è uno solo ma vabbè.
E a me 'ste cose un po' mi urtano, devo essere sincero.

Poi al primo ascolto la questione si aggrava. Si intanto perché luilì ha la stessa voce di quello dei Baustelle, o almeno così a me sembra.
E poi i testi: sarebbero anche originali se non fossero appena passati sotto l'italico sole band quali "le Luci della Centrale elettrica" o gli "Offlaga Disco Pax" o (nel migliore dei casi) Max Gazzè.
Che poi qualche testo non mi dispiace anche, specie quelli che contengono un po' di ironia. Quando sono troppo seri (e di conseguenza troppo snob) mi urtano.

Insomma: non mi piace. Si era capito?


19 giugno 2011

Addio Big Man

Clarence Clemons non c’è più e per chi ama il sax questa è una perdita grave. I quarantenni lo associano da sempre a Bruce Springsteen (come dimenticare la copertina di Born to Run, mio primo disco del Boss?), ma la sua carriera è costellata da collaborazioni con Grateful Dead, Ringo Starr All Star Band, Aretha Franklin, Roy Orbison, Jackson Browne e tanti altri.

Ma quella che le batte tutte è l'ultima: quella con Lady Gaga. Ha suonato con lei in Edge of Glory, anche dal vivo, alla finale di American Idol 2011.
E per chi vi scrive, questo è un complimento. Non perché io ami Lady Gaga, ma perché amo le persone che non si pongono limiti, specie in campo musicale.

16 giugno 2011

inventori di bar

Stamattina, portando Anita a scuola.

Anita: "Papà, perché il bar oggi è chiuso"
Io: "Non lo so, fammi vedere. Ah, ecco: c'è scritto "Chiuso per inventario""
Anita: "e cosa inventano lì dentro?"

14 giugno 2011

in questi ultimi giorni

Ho visto Piazza Duomo piena di gente, senza bandiere, vestita di arancione.
Ho visto un automobilista fare un piccolo incidente con uno scooter e poi scendere dalla macchina dichiarando apertamente "scusami: ho fatto una cazzata".
Ho visto una signora arrogante e antipatica, che cercava di saltare la coda per prendere un pollo da Giannasi, venire irrisa dalle altre persone con la seguente frase "probabilmente non ha votato Pisapia".
Ho visto un Audi, parcheggiata nel parcheggio adibito alle bici, subire il giusto trattamento che meritava da parte di un ciclista.
Ho visto persone in coda per votare al referendum che si scambiavano sorrisi complici, pur non essendo conoscenti.

Ho visto parecchie cose, da quando Pisapia è stato nominato sindaco di Milano; molte delle quali positive e incoraggianti. Non so cosa succederà nei prossimi mesi/anni.
So solo che una città che molti considerano ostile e gelida, in questi ultimi tempi sembra diventare accogliente.
Non sembra la città di pochi sbruffoni, ma la città di tutti.
Voglio che questo sogno continui.


in foto: "ah, sì? parcheggi l'auto al posto delle bici?
Beh, io la bici ce la metto lo stesso".