30 dicembre 2008

Top Ten dischi 2008

Come ogni anno, eccomi a fare il resoconto dei dischi più belli dell'anno appena trascorso. O meglio: quelli che ho ascoltato di più e che più mi sono piaciuti. Trionfa in primis Caparezza; e comunque l'Italia in generale, visto che ben 4 su 10 sono dischi nostrani. Eccovi la mia top ten.

01 Caparezza - Le dimensioni del mio caos
Applausi a scena aperta. Come già detto, non è il mio genere musicale preferito, ma Caparezza con questa sorta di concept album (?) è riuscito ad unire rime incalzanti a tematiche immerse nella realtà odierna. Non so cos'altro dire se non: ascoltatelo attentamente; vi piacerà.

02 Emiliana Torrini - Me and Armini
Anche quest'anno questa timida e simpatica cantante islandese mi ha deliziato con un disco bellissimo. Istruzioni per l'uso: uscite di casa 5 minuti in anticipo rispetto ai vostri standard, dopodiché lasciatevi cullare dalle morbidi melodie mentre andate a lavorare: la giornata comincerà d'incanto.

03 the Kooks - Konk
Là dove non poterono gli Arctic Monkeys, arrivarono i Kooks. Ovvero: ecco un secondo e repentino album di una giovane band emergente che non sputtana il primo. Canzoni più rifinite (e anche un po' più ruffiane, in alcuni casi) per un cd allegro e divertente. L'ho ascoltato tutto lungo tutto l'arco dell'anno. Premio brit pop 2008.

04 Vinicio Capossela - Da solo
Strani i periodi musicali nella vita di ciascuno. Non mi è mai piaciuto Capossela, ma quest'anno mi è entrato di prepotenza nelle corde. Disco bellissimo, che sa di provincia, di intimità e di turbamenti. Canzone fondamentale: "Il Paradiso dei Calzini".

05 Elio e le Storie Tese - Studentessi
Sono sempre loro, e sono sempre in forma smagliante: gli Elii anche quest'anno mi hanno deliziato con l'ennesimo disco musicalmente superbo e con i loro testi irriverenti (per non dire idioti). Solite grandi partecipazioni e solita domanda finale: ma se facessero musica "sul serio", che ne verrebbe fuori?

06 Stonerider - Three Legs of Trouble
Ed ecco la rivelazione dell'anno: quattro ragazzi posseduti dalla sacra passione per il rock confezionano un album d'esordio che ha del miracoloso: un po' AC/DC, un po' Rolling Stones, un po' Guns 'n' Roses. Sonorità decise e ritmo sostenuto. Disco ideale per palestra o footing.

07 Afterhours - I Milanesi ammazzano il Sabato
"C'era una casa bellissima, che un brutto mutuo stregò": l'incipit dell'ultimo lavoro degli Afterhours merita la citazione. Ritorno alle vecchie sonorità per la band milanese e, di conseguenza, ritorno di fiamma per me. Alternanza di pezzi discreti a pezzi invece bellissimi.

08 Backyard Babies - album omonimo
Vi piacciono le schitarrate rock e le sonorità crude alla Ramones? Ecco un gruppo (che io ho scoperto solo quest'anno) che fa per voi. Molto energico e senza particolari pretese artistiche, a tratti sembra un disco confezionato negli anni 70, in pieno punk.

09 Lenny Kravitz - It is Time for a Love Revolution
Quando non ti aspetti più nulla da un cantante che secondo te "ha già dato", sei pronto a farti stupire. Ed ecco che l'ultimo disco di quello che era uno dei miei cantanti preferiti mi ha dato delle piacevoli sensazioni. Non è un capolavoro, sia chiaro. Ma a me è piaciuto.

10 Anberlin - New Surrender
Ultimo posto per un altro disco "pop/rock" o "indie" o "alternative rock" o come diavolo si dice. Quarto lavoro della band americana dalla grande energia e dalle sonorità orecchiabili. Anche questo disco mi ha fatto spesso compagnia nelle mie sedute in palestra.

24 dicembre 2008

ui uìsciu e merri crismas

L'allegra famigliola ad espansione rapida augura a tutti un sereno Natale e delle piacevoli vacanze.
Speremm.

23 dicembre 2008

offensive tackle

Penso si chiami così: offensive tackle.
Avete mai visto il football americano? È quello che prende a bastonate gli avversari per difendere chi corre con la palla in mano verso la meta, oppure difende il quarterback prima che lanci.
Io mi sento così.
Non sono mai stato protagonista, però do botte (e le prendo) nell'ottica del gioco di squadra e facendo fare bella figura agli altri.
Ma non è un discorso vittimista, sia chiaro. Io non ho ne' il carattere ne' il phisique du role per essere un quarteback o quello che riceve i lanci.
Sto nel mio.
Certe volte vorrei più spazio, ma poi penso che tutto sommato va bene così, perché se avessi più spazio non saprei come sfruttarlo bene.

Sarà che sono stanco, ma oggi mi sento proprio così.
E anche se ne ho prese tante, di botte, tutto sommato sto bene.

22 dicembre 2008

in fondo, una luce

Come già detto in passato, nell'ambito pubblicitario (come in tutti i lavori di "servizio") c'è la sindrome del "riusciamo a vederlo prima di Natale?", che fa sì che i clienti possano andarsene in vacanza tranquilli, mentre tu fai orari da bestie per poterli accontentare.
C'è chi parte il 18, chi il 19, chi il 24 e con le LORO partenze stabiliscono la TUA via Crucis.
In tutto questo c'è un'aggravante: io sarei anche cattolico. E, per un cattolico, il Natale ha un significato molto importante; che va ben al di là del "sotto le feste siamo tutti più buoni.
Bisognerebbe avere un po' di tempo da dedicare alla propria spiritualità.
E invece è tutta una corsa.

Venerdì ero a Parma; oggi a Vicenza.
E facendo su e giù dai treni continuavo a vedere gente con trolley al seguito che intraprendeva viaggi verso montagna, casa dei genitori, eccetera.
Mentre io continuo ad avere un'agenda (non ce l'ho fisicamente, eh! è un modo di dire) piena di impegni e scadenze.
Nella riunione di stamattina a Vicenza, alla fine dell'organizzazione del nuovo lavoro, c'è stata la fatidica domanda: "ma tu fino a quando lavori?"
E io, che mi vedevo già al 24 pomeriggio a lavorare con mia moglie che mi chiama sul cellulare e mi dice "dove sei? dobbiamo andare da mia sorella", ho preso una grossa boccata d'aria e ho detto:"da domani sono in ferie".
Mentendo, ovviamente.
Eccheccazz...

13 dicembre 2008

na bruta banda

Da un mesetto a questa parte, in casa nostra gira indisturbata una piccola banda di delinquenti.
Sono onnipresenti e di conseguenza te li puoi trovare nel letto quando vai a dormire o sotto il divano o in un cassetto della cucina.
Sono incontrollabili e temibilissimi.
E la cosa bella è che è una banda formata da elementi che hanno le più svariate provenienze, come se avessero deciso di mettersi insieme per formare una superbanda.
Ma chi sarà la mente criminale che agisce alle loro spalle?



da sinistra a destra: Pirata, Elefantino dispettosino, Lisa, Livio, Mignolo e Cane piccolo.

12 dicembre 2008

anniversario

Visto che la memoria storica in questo paese va sempre più perdendosi, mi sembra giusto ricordare che oggi è il 12 dicembre.
Sono passati quasi quarant'anni.

06 dicembre 2008

performance matutine

È sabato, uno dei pochi giorni in cui posso dormire. Più o meno.
Ore 6,45 circa Anita (che avevo portato nel lettone perché stanotte non riusciva a dormire) si alza in piedi tra me e Dalia e si mette a recitare: "fiuuufiii c'hai le sigarette? fiuuuuu, c'hai le siga?"
Come fai a dirle mettiti a dormire mentre ti stai sganasciando dal ridere?

per chi non capisse la citazione, vedere filmato sottostante

02 dicembre 2008

Vinicio

Non sono mai stato un estimatore di Vinicio Capossela. Specialmente da quando - anni fa - lo vidi su un palco a Savona, completamente ubriaco. O almeno così spero, sennò non si spiegherebbe quel groviglio di parole senza senso e quel comportamento assurdo che tenne per tutta la durata del concerto. O così credo, visto che me ne andai a metà, irritato.
Sono passati molti anni. Anch'io sono cambiato parecchio.
Ho voluto dargli un'altra chance, con "Ovunque Proteggi" di un paio di anni fa; e nisba.
Quest'anno ritento e così mi ritrovo il nuovo disco nell'iPod: mi lascio trascinare nel dolce vortice delle sue musiche e liriche, abbandonandomi al classico mondo di maghi, ballerini, malinconie e storie di provincia.
E questa volta funziona. Cazzo, se funziona.

Vi voglio segnalare una canzone su tutte: "Il paradiso dei calzini".

Dove vanno a finire i calzini
quando perdono i loro vicini
dove vanno a finire beati
i perduti con quelli spaiati
quelli a righe mischiati con quelli a pois
dove vanno nessuno lo sa
Dove va chi rimane smarrito
in un’alba d’albergo scordato
chi è restato impigliato in un letto
chi ha trovato richiuso il cassetto
chi si butta alla cieca nel mucchio della biancheria
dove va chi ha smarrito la via.

Nel paradiso dei calzini
si ritrovano tutti vicini
nel paradiso dei calzini.

Chi non ha mai trovato il compagno
fabbricato soltanto nel sogno
chi si è lasciato cadere sul fondo
chi non ha mai trovato il ritorno
chi ha inseguito testardo un rattoppo
chi si è fatto trovare sul fatto
chi ha abusato di napisan o di cloritina
chi si è sfatto con la candeggina.

Nel paradiso dei calzini
nel paradiso dei calzini
non c’è pena se non sei con me.

Dov’è andato a finire il tuo amore
quando si è perso lontano dal mio
dov’è andato a finire nessuno lo sa
ma di certo si trovera’ la’.

Nel paradiso dei calzini
si ritrovano uniti e vicini
nel paradiso dei calzini
non c’è pena se non sei con me
non c’è pena se non sei con me

01 dicembre 2008

non ci sono più i metallari di una volta

Sabato sera sono andato con Gualtiero, Ale e il suo amico Giovanni a vedere gli Alter Bridge all'Alcatraz.
Il concerto è stato bello e godibile ma la cosa che più mi ha sconvolto è che - come da titolo - ho scoperto che non ci sono più i metallari di una volta.
Per chi non li conoscesse, gli Alter Bridge, benché abbastanza melodici, possono essere considerati una band metal. E, girando per il parterre dell'Alcatraz, ho notato che tra i loro fan annoverano molti ragazzi che non corrispondono al cliché del metallero tipico: capelli lunghi, faccia pallida, sguardo truce e maglietta satanica.
C'era pieno di bei giovini e ragazze, pure vestite benino.
E fin qui la notizia è positiva.

Quel che maggiormente mi ha sconvolto è che, appena si sono abbassate le luci, e il concerto stava per iniziare, si sono levate in aria decine e decine di mani che brandivano cellulari, macchine fotografiche e videocamere pronte a riprendere ogni pezzo dello show.
Per un attimo pensavo di essere finito al concerto di Robbie Williams.

Quando poi - a conferma - è salito sul palco il quartetto americano, ho pensato: o tu, metallaro degli anni 2000, perché devi riprendere il concerto che:
1 - poi, quando te lo riguardi, non si vede ne' sente mai niente;
2 - se stai sempre lì con il cellulare in mano non ti godi il concerto;
3 - a me mi rompi la minchia con 'ste cazzo di braccia alzate che non vedo un belino?



L'errore grammaticale è voluto per rendere più efficace l'invettiva, quindi non menatemelo.


nella foto: Myles Kennedy e Mark Tremonti.
Photo courtesy by John Klijnen